Attenzione ai biscotti: sono un dolce, non un equivalente del pane
Meno biscotti usate e migliore è la vostra alimentazione!
“In conclusione possiamo anche utilizzare i biscotti o altri tipi di dolce a colazione: sicuramente è il momento più opportuno per assumere dei dolci, inoltre piuttosto che saltare la colazione come ancora fa una parte degli italiani è bene mangiare qualunque cosa! Però dobbiamo avere l’onestà intellettuale di dire ai consumatori che questa non è la dieta mediterranea, e che mangiare pane con qualunque companatico si desideri può essere una scelta migliore di biscotti o dolci vari. I biscotti non sono un equivalente del pane e per questo la loro frequenza di consumo non dovrebbe essere giornaliera”.
Articolo pubblicato sul Fatto Alimentare ©:
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La prima colazione degli italiani: i biscotti sono un dolce e non un equivalente del pane. Il problema delle linee guida
Un consumatore chiede se l’immagine, come quella qui sopra, che milioni di italiani vedono quotidianamente a tavola sul retro del sacchetto di biscotti mangiati a colazione sia corretta. L’esempio è sempre lo stesso, trasversale alle varie marche di biscotti e perfettamente in linea con pubblicazioni ufficiali sulla prima colazione degli italiani che abbiamo già trattato qui e le ultime Linee guida per una sana alimentazione.
L’immagine rappresenta quello che viene proposto come un modello di colazione corretta ed equilibrata in cui vi sono i biscotti, una tazza di latte e un frutto. La porzione dei biscotti per le linee guida è di 30 grammi, la frequenza di consumo è molto elastica e si può arrivare anche ad un uso quotidiano visto che possono essere sostituiti al pane e agli altri prodotti del gruppo cereali e derivati (pag.130 e 134 Linee guida), che comprende anche pasta e riso, prodotti da forno dolci e cereali per la prima colazione. Ne abbiamo già parlato qui. Ma facciamo un passo indietro: siamo sicuri che i biscotti possono essere considerati dei sostituti del pane? Vediamo le differenze in questa tabella.
Tabella 1. Fonte dei dati: vedi note
Qual è la frequenza suggerita dalla dieta mediterranea, a cui si ispirano le nostre Linee guida, per quanto riguarda il consumo di dolci? La risposta è semplice, due volte alla settimana sia per gli adulti sia per i bambini!
Se prendiamo in considerazione altri tipi di biscotti di marche famose o anche sottomarche è facile arrivare a quasi 480 kcal/etto, con una composizione che si avvicina alla crostata con crema di cacao, ovvero tante calorie in un volume piccolo (densità calorica). Quindi i prodotti da forno dolci “brioche, croissant, cornetto, ciambellone, crostata, biscotti, ecc” (pag.130 Linee guida) sono in realtà dei dolci.
Ma se li chiamiamo “prodotti da forno dolci” possiamo consumarli come tali (facendoli rientrare all’interno del gruppo dei “dolci” veri e propri come indicato a pag.137 nelle “indicazioni per bambini e ragazzi”), oppure consumarli in sostituzione dei cereali da colazione (possibilità esplicitamente prevista dalle Linee guida*). Così facendo, cioè seguendo le Linee guida, possiamo inserire i dolci fino a cinque volte la settimana nei ragazzi di 14-17 anni che si possono sommare ai biscotti della colazione per altri sette giorni la settimana, se li consumiamo in sostituzione di cereali e pane! Ovvero 12 volte alla settimana e 624 volte all’anno! Viene da domandarsi quando nell’alimentazione degli italiani è diventata la normalità mangiare biscotti e mangiare pane fresco un’eccezione.
Perché nell’immagine sui sacchetti di biscotti troviamo il frutto a fianco del latte e biscotti? Perché la frutta ha una composizione nutrizionale talmente salutare che permette di correggere un alimento sbilanciato per quanto riguarda il contenuto di zuccheri aggiunti e grassi. Facciamo un esempio:
Ora domandiamoci quanti bambini, ragazzi o anche adulti mangiano il frutto a colazione e si limitano a soli 30 grammi di biscotti: questa quantità si può raggiungere anche con soli due biscotti e mezzo.
Quindi l’immagine del frutto nei modelli di colazione consigliato dal documento sulla prima colazione e dalle immagini sui sacchetti dei biscotti non è altro che uno specchietto per allodole per far risultare equilibrata una colazione fatta con questi prodotti quando così non è, perché i ragazzi in genere, ma anche degli adulti, mangiano solo biscotti senza il frutto! Basta provare a chiedere a chiunque quante volte nella sua vita ha mangiato un frutto a colazione: i più vi risponderanno che nei giorni in cui hanno assunto biscotti hanno mangiato solo quelli assieme al latte o tè!
In conclusione possiamo anche utilizzare i biscotti o altri tipi di dolce a colazione: sicuramente è il momento più opportuno per assumere dei dolci, inoltre piuttosto che saltare la colazione come ancora fa una parte degli italiani è bene mangiare qualunque cosa! Però dobbiamo avere l’onestà intellettuale di dire ai consumatori che questa non è la dieta mediterranea, e che mangiare pane con qualunque companatico si desideri può essere una scelta migliore di biscotti o dolci vari. I biscotti non sono un equivalente del pane e per questo la loro frequenza di consumo non dovrebbe essere giornaliera.
L’Italia ha i bambini più obesi d’Europa. Forse è il caso di promuovere un consumo di alimenti più semplici ovvero meno processati di “brioche, croissant, cornetto, ciambellone, crostata, biscotti, ecc” che hanno per unità di peso molti zuccheri, grassi, energia e ci inducono a mangiare di più. I veri prodotti dietetici sono gli alimenti minimamente trasformati dall’industria, tipici della dieta mediterranea, come pane, pasta, riso, legumi, frutta, verdura, carne, pesce, uova… Per approfondire questo concetto consigliamo di leggere qui, qui e qui.
Antonio Pratesi e Abril Gonzalez Campos
Gli autori dichiarano di non avere alcun conflitto di interessi
Note
(*) Secondo le Linee guida, per i cereali da colazione prevede una “possibile frequenza di consumo inferiore per questo prodotto, sostituendolo con altri prodotti dello stesso gruppo senza conseguenze negative per l’equilibrio della dieta.” Inoltre, le Linee guida indicano che “si possono scegliere all’interno dei sottogruppi, in base alle proprie preferenze personali, anche solo alcuni degli alimenti proposti: ad esempio se per la prima colazione si ha una preferenza per il dolce si possono scegliere, all’interno del gruppo cereali, più spesso i biscotti, considerandoli come alternative agli altri prodotti del gruppo” (pag.130-134)
Tabella 1:
- Pane: http://sapermangiare.mobi/tabelle_alimenti/000520/100/pane_di_tipo_00.htm
- Biscotti: http://sapermangiare.mobi/tabelle_alimenti/000950/100/biscotti_secchi.htm
- Merendine: https://ilfattoalimentare.it/merendine-calorie-zuccheri.html
- Dolci: http://sapermangiare.mobi/tabelle_alimenti/208500/100/crostata_con_crema_al_cacao.htm
Tabella 2:
- Latte intero: http://sapermangiare.mobi/tabelle_alimenti/135010/100/latte_di_vacca_pastorizzato_intero.htm
Link all’articolo originale:
Gabriele Bernardini
Mi domando come.abbiate fatto ad interpretare le linee guida in questo modo
Ho scritto qui in articolo esplicativo
https://www.gabrielebernardini.it/linee-guida-2018-chiarimenti-su-cereali-e-derivati-e-alimenti-voluttuari/
Inoltre mi chiedo come si può trarre conclusioni così approssimative sula base di un solo pasto senza considerare gli altri.
Antonio Pratesi
Caro Gabriele, la sua esemplificazione è corretta, ma le linee Guida consentono anche, “per chi abbia preferenza per il dolce”, di assumere ad esempio biscotti per la prima colazione sino a 5 volte la settimana per gli adulti, sino a 7 volte la settimana per i bambini e adolescenti. Inoltre consentono agli adolescenti (15-17 anni) di assumere un dolce come spuntino 5 volte la settimana.
E’ chiaro che è la somma che fa il totale e che si può bilanciare la dieta con tutti gli altri pasti, però la dieta mediterranea prevede 2 dolci a settimana, mentre le Linee Guida per una sana alimentazione ammettono molte di più occasioni di consumo! E soprattutto nelle tabelle esemplificative continuano a parlare di biscotti e proporre biscotti come prima voce. Non è un messaggio molto educativo!
Organizzazioni internazionali come la WHO e la WCRF continuano a ribadire che per contrastare l’obesità, che è un problema serio nei bambini italiani, bisogna diminuire gli zuccheri aggiunti e i grassi.
I biscotti non sono l’ideale … se non per l’industria che li produce e vende!
gianni
Grazie sig. Pratesi per l’articolo e soprattutto per la replica.
Le linee guida pilatesche legalizzano sempre in qualche modo comportamenti fuori dalle righe che assolvono i trasgressori.
Si creano così delle dispute tra interpretazioni di esperti che vanificano le già blande e poco convincenti raccomandazioni, figurarsi se qualcuno andrà contro la propria “preferenza per il dolce” sia tra adulti che anche tra bambini, i genitori e nonni amorevoli non sono in grado di controllare la voglia di dolce e spesso cedono per farli stare buoni, risultato sotto gli occhi di tutti.
C’è una questione che , non so perchè (o forse si), i ricercatori non si decidono ad indagare più incisivamente ; sugli animali è riconosciuto che lo zucchero ( e il gusto dolce di conseguenza) dà dipendenza , si dice che sull’essere umano gli effetti sono meno univoci e si preferisce riconoscere la dipendenza da cibo ( oltre la fame) per la presenza anche di grassi e sale.
Ora bisognerà diventare più responsabili, se tre sostanze fanno danni non vedo perchè dobbiamo assolverle solo perchè non vogliamo riuscire a decidere chi è più colpevole degli altri.
La dipendenza ( collegata alla palatabilità) stravolge la libera scelta e indirizza furbescamente i nostri gusti a danno di cibi più salubri.
Francesca
I biscotti sono una cosa ben diversa dal pane. E credo che lo stesso discorso si possa far valere anche per le merendine. Non sono pane, a differenza di quanto dichiarato a volte nelle pubblicità della Kinder che conclude i video delle merendine con IL PANE KINDER!
Claudio
Buongirono a tutti, mi permetto di portare la mia opinione da persona inguaribilmente golosa. Tutte le mattine faccio colazione con thè, yogurt e 3/4 biscotti (in questo momento Cioccograno della Mulino bianco). Non scelgo i biscotti o altri prodotti per la colazione in base al loro contenuito calorico ma solo ed esclusivamente in base ai miei gusti. Faccio quella colazione per 5 giorni la settimana e per 2 giorni, vado direttamente in pasticceria dove, spesso, la domenica prendo i pasticcini per il dopo pranzo. Dico questo perchè è giusto dire che l’eccesso di zuccherop fa male, però si può stare attenti anche su altro. Non demonizziamo i golosi. Personalemte preferisco fare altre rinunce che non siano i dolci. Concludo dicendo che sono assolutamente in linea peso 73 Kg e sono alto 188 cm quindi non penso di avere problemi di peso.
francesco negroni
Vorrei ricordare che esiste un parametro definito ” indice glicemico ” che consente , una volta acquisita una minima consapevolezza degli elementi fondamentali , di effettuare scelte razionali nella assunzione di carboidrati. Considero , a dir poco, ” superficiale ” che nelle citate ” Linee guida ” su oltre 200 pagine di testo , venga dedicato al concetto di ” indice glicemico ” una mezza paginetta !
Francesco Negroni
Wanda
Una volta al mattino tutti si mangiavano un panino (per chi amava il dolce condito con burro e un po’ di zucchero oppure miele, gli altri con pochi grammi di salume) e gli obesi erano pochi. Io da ben 72 al mattino mi mangio un piccolo panino con 15 grammi di salume e non sono obesa.
Gli zuccheri semplici danno subito energia che però si esaurisce rapidamente e generalmente verso le 11 del mattino si va in ipoglicemia (che dà una sorta di stordimento di cui è difficile accorgersi ma c’è) e ti invita a mangiare di più al pasto di mezzogiorno.
Lascio perdere la questione calorie (ovvia) ma sottolineo che gli zuccheri danno assuefazione e ci si candida ad un futuro diabete.
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