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From Wikipedia: Adoption of the Nutri-Score in Europe (December 2019), in countries in green, health authorities have recommended the use of the Nutri-Score, in countries in lighter green, some food companies use the Nutri-Score, in countries in red, authorities are opposed to the use of Nutri-Score

Image from: Zagaga / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)

La guerra delle etichette: Bellanova e Speranza contrari al Nutri-Score! Ma non servono autorizzazioni e il semaforo avanza in Europa

Alcune mie riflessioni tra i commenti a fine articolo sul Fatto Alimentare:

 

La pasta “non è la principale causa dell’obesità” . Se così fosse a casa mia saremmo tutti obesi visto che ne mangiamo circa 1 kg al giorno (in più persone) praticamente 365 giorni all’anno da sempre e siamo tutti normopeso. Ma questo è un caso aneddotico che nulla ha a che vedere con la scienza. Purtroppo i “guru” della nutrizione a forza di ripetere sciocchezze hanno fatto tante-troppe vittime: 

 

ANTONIO PRATESI

Il Nutriscore è un capolavoro di chiarezza: lo capisce anche un bambino di I elementare. Quindi è uno strumento ideale per la popolazione italiana in cui ci sono circa un 47% di analfabeti funzionali. La scienza indica che funziona. La politica in maniera trasversale è contraria perché deve tutelare gli interessi dell’industria. Il Nutriscore è per il cittadino, e non contro il cittadino, per aiutarlo a scegliere in maniera oculata quali alimenti inserire in maniera più frequente in modo tale da avere una alimentazione più equilibrata nel suo complesso. Il problema è rappresentato dalle fondazioni dei vari partiti (a parte i 5 stelle) che ricevono soldi dall’industria e fanno di conseguenza gli interessi dell’industria.

Visto che le bevande edulcorate artificialmente (score B) andrebbero evitate, come quelle zuccherate (score E), si potrebbe correggere lo score delle bevande light mettendo una C o una D.

Antonio Pratesi

Rispondo ad Alessandro,
la rivoluzione dell’industria alimentare ha una grave responsabilità nell’esplosione dell’obesità nel mondo a partire dagli anni 70. L’industria alimentare in Europa ha speso PIU’ di 1 M I L I A R D O di Euro per BLOCCARE (con successo) l’etichetta a semaforo perché è troppo chiara, le persone riescono ad individuare quali prodotti vanno diminuiti (quelli ricchi di zucchero, grassi e sale= prodotti dell’industria). Ref:

Il sistema a batteria che vogliono introdurre in Italia è invece graficamente e concettualmente una presa per i fondelli. Un esperto in nutrizione che ha già in testa il contenuto di nutrienti negli alimenti (cioè quanti carboidrati, zuccheri, fibra, grassi, proteine, sale … ci sono) quando vede l’ etichetta a BATTERIA non capisce più nulla! Figuriamoci la casalinga di Voghera. Non si riesce a memorizzare nulla.

Se vuoi confondere una persona NON USARE I COLORI (tutto azzurrino), METTI TANTI NUMERI e NON NORMALIZZARE i dati a 100 gr, così NON PUO’ confrontare gli alimenti tra di loro, permetti all’industria di usare la batteria a suo uso e consumo decidendo QUAL E’ LA PORZIONE A CUI APPLICARLA: ad esempio si può scegliere come porzione 1 merendina di 28 gr (anche se poi i ragazzi se ne mangiano 3-4 di merendine, una dietro l’altra). L’etichetta a batteria è PER CONFONDERE LE IDEE a favore dell’industria, il NutriScore è a favore del consumatore!

Il NutriScore valuta determinati parametri nutrizionali ed esprime un giudizio di sintesi.Non valuta se un alimento è privo di additivi chimici, se gli animali sono grass-fed ed hanno più CLA, più pesticidi o altro. Per valutare il grado di trasformazione degli alimenti i francesi hanno introdotto, accanto al NutriScore, la classificazione NOVA (1= alimento non trasformato-2-3-4=alimento molto elaborato). 

La storia della Francia che vuole penalizzare i prodotti italiani è una narrazione completamente inventata che serve a nascondere il fatto che si vuole tutelare l’industria.

L’olio di oliva come tutti gli oli… ha un piccolo problema che il NutriScore evidenzia: è “grasso puro” e come tale può favorire un accumulo di grasso corporeo. Quindi poteva starci anche una D per avvertire il consumatore, NON DI ELIMINARLO, ma di usarlo con parsimonia.

Rispondo a Roberto,
confermo, il NutriScore è un capolavoro di chiarezza ma – come tutte le cose – è perfettibile.

 

Altro bell’articolo sull’argomento sul Fatto Alimentare:

Nutri-Score, dieta mediterranea e made in Italy: le accuse di Salvini smontate dai ricercatori

 

About The Author

Medico Nutrizionista Clinico, Food Politics. Diet-debunker.

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