Fake news (istituzionali) sullo zucchero: il sito informati di zucchero – Recensione
La cultura della popolazione, dei giornalisti, medici, e educatori viene plasmata dall’industria alimentare con la collaborazione inconsapevole (si spera) di nutrizionisti divulgatori. E’ meglio ignorare o essere compiacenti? Non ha importanza perché il risultato è lo stesso: disinformare la popolazione e promuovere il consumo dello zucchero. La WHO, World Obesity e WCRF però ci raccontano un’altra storia e cioè che gli zuccheri semplici aggiunti al cibo vanno ridotti ai minimi termini.
By permission del Fatto Alimentare ©
Le fake news sullo zucchero sul sito InformatidiZucchero.it promosso da Aidepi e Assobibe. Sconvolta la verità scientifica
Il sito InformatidiZucchero.it è un “progetto promosso da Aidepi, Assobibe e Unionzucchero, le 3 associazioni di categoria che rappresentano la I e II trasformazione industriale dello zucchero, in particolare nell’ambito della produzione, del dolciario e delle bevande analcoliche”. Il loro sito dichiara che “l’obiettivo è la promozione di una corretta informazione sulla produzione italiana di zucchero e sul suo utilizzo come ingrediente, per facilitare la conoscenza di questo nutriente, spesso oggetto di critiche e pregiudizi”.
In altre parole la mission è promuovere il consumo e fugare ogni dubbio sulla sicurezza come alimento, proprio come farebbe un oste quanto gli si chiede se è buono il suo vino. Ricorda per certi versi la campagna pubblicitaria dell’industria del tabacco “A Frank Statement” (1954).
La pagina iniziale del sito esordisce dicendo che “Lo zucchero è un prodotto naturale…?” La frase potrebbe essere accettabile ma il messaggio abbinato veicola concetti non proprio corretti. Lo zucchero (saccarosio composto dalle due molecole di glucosio + fruttosio) si trova in natura in piccole quantità principalmente all’interno delle cellule della frutta, assieme ad acqua, fibra, vitamine, sali minerali e altre sostanze (bioflavonoidi ecc…). Lo zucchero bianco che mostra l’immagine del sito è solo un concentrato in cristalli di saccarosio al 100%, che in in natura non si trovano, per questo sostenere che si tratta di un prodotto naturale è un’evidente forzatura.
Lo zucchero è parte di una dieta sana e bilanciata? In realtà il fabbisogno di zucchero bianco per l’uomo è pari a zero (1) e, secondo il parere dell’Oms e dei nutrizionisti meno se ne introduce meglio è per la nostra salute. Lo zucchero può anche far parte di una dieta sana e bilanciata ma solo se è presente in piccole dosi, meno del 10% o idealmente < 5% delle calorie totali giornaliere (inserendo nel calcolo il miele e le spremute di frutta!)(2). Una persona adulta (2000 kcal giornaliere) che mangia pane e miele a colazione e un paio di spremute di frutta ha già esaurito la quota di zuccheri semplici giornaliera e non dovrebbe assumere altro cibo che contiene zucchero bianco. Alla luce di queste considerazioni è doveroso bocciare il messaggio nell’homepage perché induce a pensare che lo zucchero da tavola sia un prodotto naturale (falso) e debba essere presente in una alimentazione sana e bilanciata (falso).
Ma la rubrica più interessante del sito è la sezione Vero o Falso che cerca di sfatare i miti e le false credenze (SIC!). Analizziamo le prime due voci.
Lo zucchero è il principale alimento del cervello? Questo è uno dei cavalli di battaglia della pubblicità promossa dall’industria dello zucchero proposta già 30 anni fa, ed è stato ripreso ripetutamente anche da diversi testimonial (nutrizionisti e non). È un gioco di parole: si parla di zucchero per indicare in un primo momento lo zucchero da tavola (saccarosio = glucosio + fruttosio) per poi passare in un secondo momento al glucosio, che è una molecola che il nostro cervello utilizza ogni giorno come substrato energetico. Si usa sempre però la parola zucchero giocando sull’equivoco (poiché entrambi, sia il saccarosio che il glucosio, sono zuccheri semplici) lasciando intendere che lo zucchero bianco sia l’alimento principale (quasi indispensabile) per il nostro cervello. Alcuni arrivano a dire addirittura che è pericoloso eliminarlo dalla dieta dei bambini altri affermano che “quando hai un problema di continua intellettualità la benzina del cervello è lo zucchero”.
La realtà è un’altra. Il fabbisogno di zucchero bianco è di zero grammi al giorno, e l’uomo nella sua lunga storia non ha praticamente conosciuto la polvere bianca e il suo cervello ha continuato a funzionare bene lo stesso. Come? Mangiando tuberi, cereali, legumi, pane (amido = glucosio + glucosio + glucosio…), frutta e verdura (ricca di zuccheri) e in alcune circostanze utilizzando altri alimenti proteici per autoprodurre il glucosio. Quindi lo zucchero non è il principale alimento del cervello. Il nutriente fondamentale per il cervello è il glucosio che è bene introdurre da altri alimenti poiché lo zucchero bianco presenta alcune controindicazioni per la salute.
Il secondo mito nella rubrica Vero o Falso è emblematico. Invece di porre la domanda in maniera semplice: “Lo zucchero causa la carie? Risposta: VERO” il sito gioca con le parole come un prestigiatore e rovescia il messaggio che viene così formulato “Lo zucchero è il principale responsabile della carie dentale. Risposta: FALSO… (vedi tabella sotto).
DOMANDA diretta | SITO INFORMATIdiZUCCHERO.it |
Lo zucchero causa la carie? | Lo zucchero è il PRINCIPALE responsabile della carie dentale |
Risposta: VERO. | Risposta: FALSO.
La credenza che lo zucchero sia l’UNICA causa di carie … bla, bla, bla … |
Quali sono i fatti? Lo zucchero bianco causa la carie. Questo è dimostrato in maniera inconfutabile da decenni (4). Esperti che hanno dedicato la vita a studiare il problema “alimentazione e carie” affermano che senza zucchero in pratica non c’è carie, anche se non ci si lava i denti! Infatti le popolazioni a livello mondiale con più basso tasso di carie in assoluto sono diverse nazioni dell’Africa. (3-8)
Oggi la relazione diretta tra zucchero o carie è meno evidente per due motivi: 1) perché negli ultimi 30 anni sono stati introdotti altri zuccheri semplici cariogeni come il fruttosio e il glucosio che sono ovunque, in ogni alimento: dal pane allo yogurt, dal ketchup ai cereali…, nonché amidi cotti, facilmente digeribili, spesso con zuccheri aggiunti (ad es. Pan Carrè); 2) inoltre sono ormai largamente diffusi dentifrici e fili interdentali al fluoro, nonché acqua fluorata negli acquedotti che hanno ridotto drasticamente la carie.
Quindi negli ultimi anni non si parla più di zucchero, ma di zuccheri aggiunti (saccarosio, glucosio, fruttosio…) e carie. (2) Ciononostante la relazione tra zucchero e carie ancor oggi è mantenuta. Cioè le popolazioni che non usano questo ingrediente e non hanno dentifrici al fluoro o servizi odontoiatrici all’avanguardia, hanno un tasso di carie più basso delle popolazioni occidentali che lo usano e hanno servizi dentistici, dentifrici al fluoro e acque fluorate (8). Infatti l’Oms, contrariamente a quanto fa intendere il sito, continua a ripetere nei suoi documenti ufficiali che lo zucchero causa la carie. (2,9)
Dove sta l’inganno? Nel titolo parlano di principale responsabile mentre nella risposta parlano di unica causa. Effettivamente oggi lo zucchero non è l’unica causa di carie perché c’è il fruttosio e il glucosio aggiunti, nonché amidi facilmente digeribili. Potremmo disquisire se lo zucchero sia la principale causa di carie rispetto agli altri zuccheri aggiunti o amidi cotti zuccherati, ma la sostanza non cambia: lo zucchero è cariogeno e come tale va ridotto il più possibile nella dieta. Ma questo messaggio il sito non lo dà, anzi dalla prima frase sembra quasi che la polverina bianca non c’entri nulla con la carie!(4-5)
Il sito crea ulteriore confusione spostando il discorso dallo zucchero/i ai “carboidrati fermentabili” affermando che: “Tutti i carboidrati fermentabili contenuti nel cibo possono contribuire allo sviluppo della carie: essa si forma infatti quando i batteri della placca dentale fermentano l’amido e gli zuccheri, producendo degli acidi che a loro volta erodono lo smalto del dente.” Quindi si induce a credere che lo zucchero e gli amidi siano egualmente cariogeni: ad es. gli spaghetti sarebbero cariogeni come le caramelle cosa che non corrisponde per nulla al vero. (3-5,9-10)
Abbiamo già visto come l’industria dello zucchero abbia manipolato la cultura scientifica e l’informazione pubblica sin dagli anni ’70 del secolo scorso, riuscendo a cancellare dalla memoria informazioni che erano assodate negli anni ’80 (ad es. che causa la carie), creando una sorta di analfabetismo di ritorno. (4) Il nostro cervello lavora usando della memoria solo i dati recenti che vengono ripetuti frequentemente (la pubblicità, che conosce questi “trucchi”, lavora ripetendo il messaggio all’infinito) e dimentica le informazioni che non vengono ripetute e che quindi per la nostra mente “non esistono” (ad es. non ricordare il sillogismo zucchero = carie). Nei corsi universitari di nutrizione o nei convegni in genere nessuno tratta l’argomento “alimentazione e carie”, nonostante le forti evidenze scientifiche presenti in letteratura: il primo modo per far scomparire un’importante informazione è non parlarne! (5) O peggio ancora far intendere il contrario come fa questo sito.
In conclusione sia l’homepage che le prime due informazioni della rubrica Vero o Falso sono totalmente fuorvianti. Nulla di nuovo sotto il sole: l’oste deve vendere il suo vino. Grave è il fatto che diversi medici dietologi in questi 30 anni abbiano sostenuto le tesi dell’oste, creando un danno alla popolazione con informazioni scorrette.
La carie dentaria, come l’obesità, si combatte anzitutto con un’informazione corretta e per farlo è necessaria una nuova generazione di nutrizionisti indipendenti dall’industria alimentare. C’è un altro aspetto da chiarire che riguarda i divulgatori e coloro che curano i LARN . Queste persone hanno il dovere morale di dichiarare se hanno ricevuto sponsorizzazioni (o compensi per consulenze), riconoscimenti o premi sotto qualunque forma dalle industrie alimentari (Coca-Cola, Kellogg’s, Ferrero, Barilla, industrie vitivinicole, AIDEPI ecc..) Abbiamo bisogno di persone intellettualmente oneste e quindi autorevoli, poiché la salute dei cittadini viene prima degli interessi delle aziende.
L’autore dichiara di non aver alcun conflitto di interessi.
Bibliografia (alcune referenze sono in ipertesto all’interno dell’articolo)
- Department of Health, Dietary Reference Values for Food Energy and Nutrients for the United Kingdom, HMSO, 1991
- http://www.who.int/nutrition/publications/guidelines/sugars_intake/en/;
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24308392; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11021636
- EA Sweeney and JH Shaw, Nutrition in Relation to Dental Medicine (pag 1069-1091)in Modern Nutrition in Health and Disease, VII edition, ME Shils and VR Young 1988.
- R Touger-Decker, DR Radler and D Depaola, Nutrition and Dental Medicine (pag 1016-1040) in Modern Nutrition in Health and Disease, XI edition, AC Ross, B Caballero, RJ Cousins, KL Tucker, TR Ziegler 2012.
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24308392
- https://bmcpublichealth.biomedcentral.com/articles/10.1186/1471-2458-14-863
- http://www.who.int/oral_health/media/en/orh_report03_en.pdf
- http://www.who.int/oral_health/strategies/cont/en/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11021636
6 Commenti
Link all’articolo originale sul Fatto Alimentare ©
ezio
Analisi professionale e commenti saggi di nutrizionista libero da conflitti d’interesse.
Vediamo quanti “colleghi” avranno la forza ed il coraggio intellettuale di farsi sentire!
mattia
AIDEPI si é ridicolizzata da sola.
Io comunque avrei fatto meglio.
Sentite questa:
“Lo zucchero é la molecola tra le piú importanti in natura e le PIANTE lo producono da SEMPRE direttamente dalla fotosintesi. Viene poi usato da queste per sostenere tutti gli aspetti della crescita e dello sviluppo della pianta.” RISPOSTA : VERO
Insomma, non crederai mica di essere piú furbo delle piante??! Quindi mangia la tua zolletta di saccaros… opsss.. zucchero.
Ps: ovviamente le piante producono il glucosio che é uno zucchero ma non il saccarosio che é lo zucchero da cucina.
Simona
Grazie dottor Pratesi!
michele
ABBIAMO CREDUTO CHE IL CAMBIAMENTO FOSSE FACILE
ABBIAMO CREDUTO CHE UN’ INDUSTRIA CHE NON VA SI POTESSE RICONVERTIRE IN i ALTRE PRODUZIONI ABBIAMO CREDUTO CHE LO ZUCCHERO DA ALIMENTARE POTESSE DIVENTARE COMBUSTIBILE .
ABBIAMO CREDUTO, MA EVIDENTEMENTE LE POLITICHE DEI GOVERNI, NON SONO EFFICACI.
ezio
La prima affermazione chiarisce tutte le altre.
Non c’è niente di facile a cui vale la pena di credere.
I cambiamenti non sono mai indolori ne semplici, serve speranza più che fede e tanto impegno nella giusta direzione, senza mollare.
Giulio Calderoli
sono un medico dentista e confermo:
lo zucchero causa la carie.
dottor Giulio Calderoli